Curiosità

Perché siamo Dipendenti dal Cellulare?

E quali Ripercussioni può avere sui Bambini?

Bambini e Tablet

Negli ultimi decenni la tecnologia si sta sviluppando in maniera esponenziale. La maggior parte di noi ha un computer, un cellulare (magari 2), un tablet e tutto ciò che può migliorarci la vita. Purtroppo l’utilizzo della tecnologia non riguarda solo gli adulti, ma anche i ragazzi, gli adolescenti e i bambini.
Spesso osserviamo bambini che giocano con il cellulare o con il tablet mentre la famiglia è a seduta a tavola, mentre si fa shopping, mentre si fa una passeggiata o, semplicemente, mentre si aspetta.

Da un lato si potrebbe parlare degli effetti che la tecnologia può avere sulle capacità cognitive di bambini e adulti quali l’attenzione, la capacità di attendere per una gratificazione e il distacco emotivo, dall’altra si potrebbe parlare delle ripercussioni a livello di educazione e di rispetto.
Qui, tuttavia, oggi vorrei concentrarmi sul perché e sul come la tecnologia è capace di farci sviluppare una sorta di dipendenza nei suoi confronti.

Nel nostro cervello sono presenti diversi neurotrasmettitori (sostanze chimiche che veicolano informazioni tra neuroni), ognuno dei quali con una funzione specifica. In particolare, la dopamina è un neurotrasmettitore interessato nel circuito della motivazione, della ricompensa e dell’attesa del piacere.
La dopamina ci spinge alla ricerca di qualcosa, di una novità, di una soluzione e gli smartphone rispondono esattamente a questa richiesta. Sia lo smartphone, sia un esercizio di risoluzione di un problema permettono il rilascio di dopamina, tuttavia lo smartphone permette un rilascio molto più veloce. Lo smartphone permette, infatti, un susseguirsi continuo di novità (e-mail, messaggi, giochi,…) e questo permette un rilascio di dopamina più rapido rispetto, ad esempio, a risolvere cruciverba o rebus.
Ecco perché, mentre siamo in attesa di qualcosa preferiamo guardare lo smartphone piuttosto che impegnarci in altro.

Da qui però segue una riflessione strettamente personale.
Se l’utilizzo dello smartphone permette un rilascio di dopamina (e quindi una ricerca del piacere) più rapida rispetto ad altre attività, questo può avere degli effetti sulla ricerca di piacere nei bambini e nei giovani?
Mi spiego meglio: se la tecnologia entra a far parte della nostra vita sempre prima, anche in tenera età e anche i bambini sono abituati ad utilizzare lo smartphone, questo potrebbe far sì che la loro baseline di piacere si setti sul livello smartphone. Questo significa che per loro il livello base di piacere è quello provato utilizzando uno smartphone, per cui tutto quello che non da un rilascio così rapido di dopamina non viene preso in considerazione come attività da svolgere, ma si cercherà sempre qualcosa che permetta un rilascio di piacere più rapido.
Questo potrebbe comportare diverse ripercussioni:
– incapacità di attendere e di gestire la noia, seppure per breve tempo (dover utilizzare lo smartphone anche fra un piatto e l’altro ad esempio)
– ricerca di attività sempre più estreme per la ricerca di un piacere rapido
– incapacità di lavorare e attendere per un piacere più a lungo termine sia visto come obiettivo (studiare per ottenere un buon voto, per imparare) sia come incapacità a rallentare i propri ritmi impiegando le energie mentali per un’attività più lenta come, appunto, la risoluzione di rebus o cruciverba.
– dipendenza dagli smartphone

Ovviamente queste ultime sono riflessioni personali che dovranno attendere ricerche scientifiche future per trovare conferma.

Bibliografia:
Gallucci F. Neuromarketing, Milano, Egea,2019

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