Come combattere i cambiamenti mentali legati all’età

Invecchiamento cognitivo: che cos’é? Quando si presenta? Cosa posso fare per rallentarlo e vivere una vecchiaia serena?
L’età media della vita negli ultimi anni si è notevolmente alzata e le persone vivono più a lungo. Questo porta però con sé anche una riflessione sulla qualità della vita: viviamo più a lungo, ma come viviamo? Ognuno di noi, mano a mano che progredisce negli anni, inizia a porsi delle domande rispetto all’invecchiamento: come sarò? Sarò indipendente? Riuscirò a godermi una buona vecchiaia?
Tutti questi dubbi sono assolutamente leciti, come è lecita la paura del futuro.
Una delle paure che mi vengono maggiormente riportate rispetto all’invecchiamento riguarda l’aspetto mentale, ovvero la paura di perdere le abilità cognitive, come ad esempio, il non essere più in grado di ricordare i nomi o i volti delle persone care.
Ci sono diversi segnali che possono suggerire che il cervello sta iniziando ad affaticarsi e che avrebbe bisogno di esercizi di sostegno, segnali come:
- mi stanco più facilmente rispetto a prima a svolgere un’attività
- sono più lento a organizzarmi o a rispondere agli stimoli
- faccio più fatica a concentrarmi
- perdo il filo del discorso
- faccio fatica a trovare nuove soluzioni ai problemi
(ad es. ho difficoltà se devo cambiare strada) - tendo a fare sempre le stesse cose perché non mi va di cambiare
- non mi ricordo bene alcuni episodi della mia vita
- a volte non mi vengono le parole da dire
- faccio più fatica a comprendere le metafore o le barzellette
- faccio fatica a fare due cose insieme (cucinare e parlare con qualcuno)
Questi sono appunto alcuni dei segnali che ci indicano che il nostro cervello sta invecchiando.
È quindi tutto perduto? Devo avere paura?
Assolutamente NO!
L’invecchiamento è un processo naturale e porta con sé dei cambiamenti nel cervello, sia strutturali, sia funzionali (come quelli elencati sopra).
Questo non significa che non si possa fare qualcosa.
È possibile aumentare la riserva cognitiva, ovvero le risorse che ci permettono di far fronte ai cambiamenti che subiamo. Più è ampia la riserva cognitiva, più ritardiamo la comparsa dei cambiamenti e ne riduciamo l’impatto sulla nostra vita quotidiana.
Quindi, il cervello invecchia però è possibile prendersene cura in anticipo per evitare una grande ripercussione sul nostro stile di vita.

Come posso prendermene cura?
Attraverso un potenziamento cognitivo mirato, basato sulle proprie abilità, sul proprio stile di vita, sul tempo e sull’impegno che si vuole dedicare a questo progetto.
Come funziona il potenziamento cognitivo?
Il potenziamento cognitivo viene svolto una volta a settimana con una persona formata che imposta il percorso in accordo con le esigenze e con gli obiettivi che vengono decisi insieme. Durante il potenziamento cognitivo si viene seguiti passo dopo passo, modificando la difficoltà degli esercizi in base ai miglioramenti che si ottengono, aumentando così il grado di difficoltà senza accorgersene.
Vuoi saperne di più?
Chiama il 375 5435697 oppure manda una mail a letiziagiribaldineuropsicologa@gmail.com senza nessun impegno. Prenderemo un appuntamento conoscitivo e, se vorrai, inizieremo a lavorare insieme per prenderci cura del tuo futuro.
Se vuoi approfondire l’argomento, ti rimando ad un precedente articolo:
http://letiziagiribaldineuropsi.com/2020/02/21/stimolazione-cognitiva/