Gestire le Difficoltà, Senza Subirle

Questo è stato senza dubbio un anno particolare. Come sempre, si inizia un nuovo anno con molte aspettative, con tanti progetti e ambizioni. Tutto ci saremmo aspettati, tranne una pandemia globale che ci ha costretto a fermarci per diverso tempo.
La scuola, in particolare, ha subito un cambiamento repentino. Da scuola in presenza a scuola a distanza con una didattica che variava, non solo da regione a regione, ma anche da istituto a istituto. Ci sono stati pertanto alunni che avevano lezioni ogni giorno, come fossero stati a scuola e altri con poche ore di lezione a settimana.
Ci sono state ripercussioni sui bambini, sui ragazzi e sulla loro formazione? Quali? Quante?
Sicuramente ci sono state molte ripercussioni sui ragazzi, anche sugli aspetti emotivi-motivazionali. Questi non vanno mai sottovalutati, specialmente in età così delicate come quelle dello sviluppo in cui a svilupparsi non sono soltanto la mente e il corpo, ma anche la capacità di relazionarsi con i pari.
Sicuramente si possono notare anche delle ripercussioni a livello di apprendimento in quanto si è assistito, come accennato prima, ad un cambiamento improvviso e inimmaginabile.
Se queste ripercussioni sono a breve termine o a lungo termine, ce lo dirà soltanto il tempo.
Cosa Possiamo fare Noi attivamente?
Da parte nostra, quello che possiamo fare è non perdere ulteriore tempo e non sottovalutare quanto accaduto. Muoversi in anticipo e impostare, laddove necessario, un percorso per colmare certi vuoti al fine di non esserne vittime.
Questo vale sia per i bambini e ragazzi, sia per gli adulti. Se ci accorgiamo che qualcosa non va, è sicuramente meglio agire nell’immediato per valutare se siano state preoccupazioni inutili oppure no e, nel secondo caso, iniziare un percorso per rinforzarci.
Pensiamo ai bambini e ai ragazzi: a settembre, molti di loro non vedranno l’ora di ripartire con la scuola normale, vedere i propri compagni di classe, i propri amici e gli insegnanti.
Ma pensiamo anche a tutti quei bambini e ragazzi che hanno qualche difficoltà nella lettura, nella scrittura, nel calcolo o a riuscire a comprendere bene le consegne. Magari alcuni di loro si trovano anche davanti al cambio di grado. Ecco, in loro sicuramente ci saranno sentimenti molto ambivalenti: se da una parte anche loro non vedranno l’ora di rientrare, dall’altra ci saranno ansia, la paura di non essere all’altezza e la paura del giudizio. Ma anche la preoccupazione della fatica che dovranno fare per riuscire ad andare bene a scuola, cosa che a molti altri compagni sembra venire con più semplicità.
Perché fare una Valutazione Neuropsicologica
Per loro e per tutti quei bambini e ragazzi che passano da un grado di scuola ad un altro e che avevano già alcune difficoltà in precedenza, può essere utile arrivare a inizio scuola con una valutazione neuropsicologica sugli apprendimenti e/o sull’attenzione nuova e completa.
Questo permette ai bambini e ragazzi di svolgerla quando sono ancora freschi di mente e permette loro di capire il motivo delle proprie difficoltà. Affrontare una valutazione neuropsicologica prima della scuola, permette anche di digerire la notizia e affrontare il nuovo anno sapendo come funziona il proprio apprendimento. Consente, inoltre, di fugare ogni dubbio e, magari, imparare un modo di apprendere più funzionale per loro. Un metodo funzionale permette di seguire con meno fatica, migliorando la sicurezza in se stessi e avendo più padronanza delle proprie capacità, senza subire sentimenti di disfatta che colpiscono (grandi e piccoli) quando lo sforzo è troppo superiore al risultato.
Questo inoltre sarà anche molto utile per i genitori e per gli insegnanti.
Per i genitori perché sapranno come aiutare il proprio figlio. Sapranno, infatti, quali sono i punti più fragili, ma anche i punti di forza, sapranno come supportarlo sia a livello emotivo, sia a livello pratico. Evitando superflui periodi di preoccupazione e di stress dati dal non sapere.
Per gli insegnanti è utile perché sapranno da subito come impostare il lavoro per tutta la classe, senza lasciare nessuno indietro ed evitando, anche in questo caso, dubbi e possibili periodi di stress e di tensione con il bambino e con la famiglia dati dal non sapere e dall’incertezza.
Essere a conoscenza prima delle possibili difficoltà o fragilità di un bambino o di un ragazzo, porta ad evitare per il bambino, per la famiglia e per l’insegnante, periodi di ignoto e di tensione. Permette anche di limitare la frustrazione derivata dallo sbilanciamento tra il forte impegno e i risultati che possono essere minori dell’aspettativa. Infine, ma non meno importante, offre la possibilità di porvi rimedio.
Infatti è assolutamente possibile vedere un miglioramento, ma questo a seguito di un percorso ben impostato. Inoltre, più è alto il livello di stress e di frustrazione, più è difficile riuscire a concentrarsi e vedere cambiamento nel breve periodo.
L’impegno, ma anche un basso livello di ansia influiscono positivamente sul potenziamento di attenzione e altri apprendimenti come lettura, scrittura e calcolo.
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