Curiosità

Che Fine ha fatto la Scuola Educante?

La Scuola va fatta con Amore

In questo periodo difficile, voglio fare una riflessione sulla scuola e sugli insegnanti. Non è una riflessione legata a questa emergenza, quanto piuttosto un’osservazione legata al modo, sempre più dilagante, di fare scuola.

La scuola e gli insegnanti erano, un tempo, rispettati e stimati da tutti i rami della società. Questo avveniva perché gli insegnanti detenevano (e detengono) il sapere ed era di massima importanza che quel sapere fosse tramandato alle nuove generazioni.

Oggi, né la scuola né gli insegnanti godono più di quest’importanza quasi referenziale del passato. E, con il tempo, la scuola e gli insegnanti si sono adattati alla nuova società subendo una trasformazione.

Oggi la scuola, per la maggior parte degli alunni è un luogo dell’obbligo, un luogo dove bisogna andare e non dove si vuole andare. E’ un luogo che trasmette ansia al solo pensiero. La maggior parte dei bambini già alla scuola primaria non ne può più e, se potesse, smetterebbe di andare a scuola.

La scuola che dovrebbe aprire le menti, oggi le chiude. Le chiude nelle loro paure, trasmette loro ansia e angoscia cosicché si studia per paura di prendere un brutto voto e non per amore dello studio. Si studia, o ci si prova, per passare l’anno. Si studia perché c’è la verifica e se si prende un brutto voto poi va recuperato.
Non c’è l’amore per lo studio, non c’è la curiosità e se manca la curiosità, manca il fuoco. Quel fuoco che ti fa approfondire un argomento, una materia, che ti tiene sveglio fino alle 2, le 3 di notte perché non hai capito e vuoi assolutamente capire, non perché ci sarà una verifica, ma perché lo vuoi tu ed è una cosa maledettamente affascinante.

No, non c’è più questo amore per lo studio, non c’è più l’amore per lo studio. C’è solo paura, ansia e angoscia e questi sono nemici delle risorse cognitive, delle capacità di apprendere. Come si può apprendere se c’è la paura? Come potremo studiare in tranquillità se l’ansia ci offusca il cervello?

Perché è più importante il voto del sapere? Stiamo assistendo alla mera applicazione di protocolli di studio, ma senza l’umano, senza il sentimento e senza l’emozione. Ma come si può trasmettere qualcosa senza le emozioni?
La scuola senza emozioni è ancora scuola? L’insegnante ha il compito non solo di spiegare, ma soprattutto di trasmettere amore per lo studio, di instillare la curiosità e di spingere i ragazzi a cercare, ad avere sete di conoscenza.

Ma come si può?
Gli insegnanti sono schiacciati tra ritmi serrati da dover rispettare, risultati da portare avanti, obiettivi da raggiungere e classi molto, troppo numerose…dov’è lo spazio per trasmettere amore per lo studio?

La scuola non è più Educante. Educare significa trarre fuori, condurre, ma noi dove stiamo conducendo questi ragazzi? Cosa stiamo tirando fuori da loro?
Allora iniziamo a chiederci cosa vogliamo tirare fuori da loro, cosa vogliamo dargli noi: ansia e paura della scuola o amore e curiosità per lo studio? Dove li vogliamo condurre? verso la chiusura in se stessi perché non si ritrovano in un mondo che pretende da loro la perfezione dandogli ansia in cambio o vogliamo portarli verso la conoscenza? Verso l’immensa conoscenza e verso la travolgente magia del sapere?

Le interrogazioni e le verifiche non devono essere fatte con l’intento di mettere in difficoltà, ma con lo scopo di capire se hanno capito e se hanno nuove idee.
I bambini e i ragazzi non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere (Plutarco). Non soffochiamoli con ansia e paura, ma diamogli modo di brillare.

Curiosità

Potenziamento Cognitivo o Aiuto Compiti?

E’ meglio un Percorso di Potenziamento o di Aiuto Compiti?

Potenziamento cognitivo o aiuto compiti?

Spesso si sente parlare di aiuto compiti, sostegno al metodo di studio e metacognizione e di potenziamento cognitivo, ma ancora più spesso non si comprende quale differenza ci sia e cosa sia meglio scegliere per il bambino.
Scopo di questo articolo è fugare ogni dubbio, una volta per tutte!

Si parla di aiuto compiti tutte quelle volte in cui il bambino viene seguito durante lo svolgimento dei compiti, chiarendo concetti complessi, spiegando informazioni poco chiare e riprendendolo nel caso di distrazione, senza tuttavia dare indicazioni su come studiare un testo e senza indicare strategie alternative di studio. Nell’aiuto compiti la relazione è spesso uno a molti.
L’aiuto compiti è pertanto un supporto indicato per tutti quei bambini che non hanno difficoltà di apprendimento e che hanno già un proprio metodo di studio consolidato e funzionante. L’aiuto compiti può aiutare il bambino a concentrarsi, organizzarsi e svolgere i compiti in un minor tempo proprio perché seguito da un adulto che interviene in caso di bisogno.

Si parla di sostegno al metodo di studio e metacognizione tutte quelle volte in cui il bambino o ragazzo viene seguito per trovare un metodo di studio adatto a lui, basandosi sui suoi punti di forza, divenendo consapevole delle strategie migliori per se stesso. In genere la relazione è uno ad uno, ma può anche essere uno a due, tre se i bambini sono piuttosto omogenei sia a livello di caratteristiche, sia a livello di età.
Il sostegno al metodo di studio e metacognizione è adatta a tutti quei bambini o ragazzi con o senza difficoltà di apprendimento che non abbiano ancora trovato un metodo di studio efficace da applicare. A differenza dell’aiuto compiti, pertanto, l’obbiettivo non è riuscire a concludere gli esercizi, ma trovare un metodo idoneo che il bambino possa applicare anche in autonomia a casa.

Si parla infine di potenziamento cognitivo tutte quelle volte in cui il bambino o ragazzo è seguito per potenziare alcuni aspetti legati ad attenzione, lettura, funzioni esecutive, memoria di lavoro,…tutte quelle componenti che sottostanno alle difficoltà di apprendimento. In questo caso la relazione è sempre uno ad uno poiché il potenziamento richiede estrema concentrazione e deve essere tarato sul bambino di volta in volta seguendone i progressi.
Il potenziamento cognitivo è adatto a tutti quei bambini o ragazzi con difficoltà di apprendimento e/o di attenzione che fanno fatica nei vari aspetti dell’apprendimento. A differenza del sostegno al metodo di studio, nel potenziamento cognitivo si lavora sulle difficoltà sottostanti al metodo di studio, aumentando le risorse cognitive del bambino.
Il potenziamento cognitivo deve essere effettuato regolarmente, in modo continuativo e progressivo al fine di ottenere buoni risultati perché si va a lavorare sulle funzioni esecutive.
A seguito o in parallelo al potenziamento cognitivo può essere affiancato un percorso sul metodo di studio, per imparare come affrontare lo studio o un percorso di aiuto compiti per lavorare sull’autonomia se si ha già un metodo di studio efficace.

Concludendo, possiamo affermare che la scelta del percorso dipenda esclusivamente dall’obiettivo che si vuole raggiungere e dalle abilità del bambino o ragazzo. Scegliere il percorso più adatto è fondamentale per portare progressivamente i bambini all’autonomia e all’indipendenza. E’ pertanto necessario scegliere sempre pensando al futuro e non al bisogno immediato. Malgrado sia difficile e scoraggiante impegnarsi in percorsi a lunga durata, spesso scegliere un percorso più impegnativo e più lungo nel presente, può portare a risultati migliori nel futuro. Dobbiamo sempre chiederci e, nel caso affidarci agli esperti, che cosa sia meglio per il futuro del bambino.

Progetti

Attività Estive

Il potenziamento cognitivo avviene in sessioni individuali, in quanto è tarato ad hoc su ogni bambino.
Lo spazio compiti, invece può essere svolto sia in modo individuale, sia in piccoli gruppi.

Gli orari e i giorni vengono concordati in base alla disponibilità della famiglia